Austin Metro Cooper per pochi intimi - image  on https://motori.net
You are here

Austin Metro Cooper per pochi intimi

Austin Metro Cooper per pochi intimi - image Metro-Cooper on https://motori.net

Le fu preferita la MG Metro.

Alla fine degli Anni ’70 nelle intenzioni della Austin Rover la Metro avrebbe dovuto essere l’erede della Mini. Invece, come spesso è accaduto nel mondo dell’auto, la progenitrice ebbe una vita più lunga dell’erede designata. Intendiamoci, la Metro fu comunque un modello di successo nelle numerose varianti in cui fu proposta.

Una storia poco conosciuta riguarda però la Metro Cooper. Nel 1981 la John Cooper Garages propose al gruppo Austin Rover una propria versione sportiva della Metro. Ovviamente si sarebbe dovuta chiamare Metro Cooper. Però ai vertici del gruppo inglese l’idea fece storcere il naso a più d’un dirigente per il semplice motivo che la proposta di John Cooper andava a cozzare inevitabilmente con l’imminente lancio della MG Metro 1300 quale versione sportiva di questo modello.

John Cooper aveva ricordi agrodolci del progetto. Parlando con David Vizard nella newsletter Mini Tech nel 1982, ricordava: «Abbiamo esaminato l’auto con l’aiuto di Jan Odor che è stato uno dei miei ultimi contatti nello sviluppo dei motori. Abbiamo progettato una semplice valvola di aspirazione più grande, una testa lucidata, due carburatori e un nuovo collettore di scarico».

Un esemplare fu mostrato ai vertici del gruppo Austin Rover e lasciato a loro disposizione per qualche tempo. «Non dissero niente» ricordava John Cooper, che chi scrive ebbe la fortuna di incontrare al Salone di Birmingham, quando era felice come un bambino per il ritorno della Mini Cooper sul mercato «non risposero né sì né no. Semplicemente, dopo qualche tempo, ci restituirono l’auto e capimmo che la nostra proposta era stata bocciata».

Così la Metro Cooper, che si distingueva esteticamente per le esclusive ruote in lega, i badge adesivi sulle fiancate e il tettuccio apribile di serie, non divenne mai un modello prodotto in serie, bensì una conversione aftermarket offerta da alcune concessionarie a chi voleva una Metro un po’ più sportiva e non era attirato dalla MG Metro 1300, nel senso che non considerava delle “vere” MG le varie Metro, Maestro e Montego proposte in questa variante. La Metro Cooper era venduta tramite la concessionaria ARG di John Cooper e la rete di vendita di Wadham Stringer. In un certo senso, si può definire un’occasione perduta

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.